Realtà Virtuale e Realtà Aumentata sono due tecnologie affini, che possono dare un contributo fondamentale alla nostra azienda. Ma quali sono le differenze? E quali i rispettivi ambiti di applicazione?

 

La Realtà Virtuale è una ricostruzione o simulazione atta a riproporre ambienti o situazioni reali. Permette di immergere l’utente in un mondo non reale, stimolando vista e udito. In un primo momento la RA veniva utilizzata per simulare determinati lavori: dava la possibilità, per esempio, ai piloti di addestrarsi e far pratica nelle più svariate condizioni atmosferiche e di avaria. Poi si sono diffusi strumenti indossabili come gli Oculus Rift, che, ad un costo relativamente contenuto, ha permesso di vivere forme di intrattenimento come videogiochi, video, o semplice navigazione web in un modo unico e coinvolgente.

 

La Realtà Aumentata, invece, è un tipo di tecnologia che proietta nel mondo reale elementi virtuali, arricchendolo di altre informazioni. Possono essere immagini o istruzioni; alcune app, per esempio, danno la possibilità all’acquirente di vedere in tempo reale la disposizione e lo stile di un pezzo di arredamento. L’esempio classico è l’app creata da Ikea, oppure alcuni dei filtri che usiamo sui social: alcune aziende, ad esempio WeMakeup, permettono di “provare” trucco e accessori semplicemente grazie alla fotocamera del proprio cellulare.

 

Come per la RV, gli strumenti che permettono di sfruttare la RA sono tanti e si differenziano per caratteristiche (qualità dell’immagine, strumenti accessori, memoria) e per portabilità: il più comune è proprio il nostro cellulare.

 

Questa tecnologia potrà essere molto utile alle aziende in diversi ambiti. Prendiamo, ad esempio, la manutenzione: invece di utilizzare  un manuale, immaginate di poter visualizzare una proiezione che spieghi come usare la macchina usando solo un tablet. Inquadrando il macchinario, ci penserà una semplice app a fornirci dettagli tecnici, spiegando il suo funzionamento e magari mostrando come riparare o farlo partire.

 

Un processo del genere tornerebbe utile anche nella formazione di nuove risorse: come spiegato qui, un processo di onboarding digitale viene facilitato dall’utilizzo di strumenti ad hoc, e RA e RV diventeranno parte della cassetta degli attrezzi di formatori e tutor poco alla volta.

 

Le aziende avranno la possibilità di rendere i processi produttivi più veloci, efficienti e sicuri.