Abbiamo parlato a lungo del Piano Transizione 4.0 e soprattutto dei tipi di beni strumentali, materiali e immateriali, citati nel Piano. Il Decreto Aiuti ha potenziato enormemente il credito d’imposta per investimenti 4.0 in beni strumentali immateriali, portando ad una maggiorazione del bonus da 20% a 50%.

 

Con beni immateriali si intende software, interventi di System Integration, ma anche sistemi di gestione della produzione e la logistica di fabbrica.

 

Di recente c’è stato un’altra importante notizia: c’è tempo fino al 31 dicembre 2022 per prenotarli e beneficiare del credito d’imposta del 50%, a patto che la consegna dei beni acquistati avvenga entro e non oltre il 30 giugno 2023. La spesa massima agevolabile è pari a 1 milione di euro.

 

Inoltre, dal prossimo anno, la percentuale del credito diminuirà passando dal 50 al 20 per cento, per giungere fino al 10% per gli investimenti effettuati nel 2025. Un dettaglio importante di cui tener conto, visto che questi bonus sono destinati a calare anno dopo anno: bisogna agire tempestivamente.

 

Inoltre, nel caso di investimenti in beni immateriali strumentali nuovi diversi da quelli citati nella tabella prevista dal Piano, effettuati nel corso del 2022, vien riconosciuto un credito d’imposta pari al 6% del costo di acquisto, in un limite massimo di spesa di 1 milione di euro, anche nel caso in cui si prenoti il bene entro il 31 dicembre.

 

I bonus sono utilizzabili in compensazione nel modello F24 in 3 quote annuali a partire dall’anno della loro interconnessione per quelli di cui agli allegati A e B della legge n. 232/2016

 

In sintesi, per usufruire del 50% di credito d’imposta su beni immateriali bisogna ordinarlo con acconto entro e non oltre il 31 dicembre 2022, e ricevere il bene entro il 30 giugno 2023.